Legge n. 162/2021- nota anche come “legge sulla parità di genere”
La legge n. 162/2021, nota anche come “Legge di Bilancio 2021”, prevede una serie di misure per promuovere la parità di genere sul posto di lavoro e combattere il divario di retribuzione tra uomini e donne.
In particolare, la legge prevede l’obbligo per le imprese con più di 50 dipendenti di dotarsi di un sistema di certificazione della parità di genere. Questo sistema deve essere adottato entro il 1° gennaio 2022 e deve prevedere la raccolta e l’analisi dei dati relativi alla composizione del personale, alla retribuzione e alle opportunità di carriera offerte alle donne.
La certificazione della parità di genere deve essere effettuata da un organismo terzo e indipendente, scelto dall’impresa stessa tra quelli accreditati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’obiettivo della certificazione è quello di valutare l’effettiva presenza di una cultura aziendale che promuova la parità di genere e di individuare eventuali disuguaglianze da eliminare.
Le imprese che otterranno la certificazione della parità di genere potranno usufruire di incentivi e agevolazioni previsti dalla legge. Al contrario, le imprese che non adotteranno il sistema di certificazione potrebbero essere soggette a sanzioni.
In sintesi, la legge n. 162/2021 prevede l’obbligo per le imprese di dotarsi di un sistema di certificazione della parità di genere per eliminare il divario di retribuzione tra uomini e donne e promuovere la parità di opportunità sul posto di lavoro.
Requisiti di certificazione
Per ottenere la certificazione della parità di genere, le imprese devono soddisfare alcuni requisiti, tra cui:
- Analisi dei dati relativi alla composizione del personale: l’impresa deve raccogliere e analizzare i dati relativi alla composizione del personale, distinguendo tra uomini e donne e considerando anche la presenza di lavoratori appartenenti a diverse categorie protette.
- Analisi dei dati relativi alla retribuzione: l’impresa deve raccogliere e analizzare i dati relativi alla retribuzione, distinguendo tra uomini e donne e valutando eventuali differenze.
- Analisi delle opportunità di carriera: l’impresa deve raccogliere e analizzare i dati relativi alle opportunità di carriera offerte ai propri dipendenti, valutando eventuali differenze tra uomini e donne.
- Pianificazione di azioni correttive: sulla base dell’analisi dei dati, l’impresa deve pianificare azioni correttive per eliminare eventuali disuguaglianze di genere e promuovere la parità di opportunità sul posto di lavoro.
- Certificazione da un organismo terzo e indipendente: l’impresa deve sottoporsi alla certificazione della parità di genere da parte di un organismo terzo e indipendente, scelto tra quelli accreditati presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’organismo certificatore, sulla base dei dati analizzati e delle azioni correttive adottate dall’impresa, emetterà una certificazione sulla parità di genere. Le imprese che otterranno la certificazione potranno usufruire di incentivi e agevolazioni previsti dalla legge, mentre quelle che non adotteranno il sistema di certificazione potrebbero essere soggette a sanzioni.